INFRASTRUTTURE - Iniziata l'installazione dei pali secanti per la realizzazione del nuovo Ponte sul Fiume Serchio
Comincia a prendere forma il nuovo ponte sul fiume Serchio. Sebbene si sia ancora nella fase iniziale dell’intervento con i lavori di preparazione del viadotto e del ponte, si inizia a vedere già quello che sarà, a breve, la nuova infrastruttura.
E proprio il cantiere è stato oggetto di un sopralluogo da parte del presidente della Provincia, Luca Menesini, che era accompagnato nella visita dall’ing. Pierluigi Saletti, dirigente del Settore Viabilità della Provincia, dall’arch. Francesca Lazzari, Rup dell’opera, dai rappresentanti dell’Ufficio di Direzione Direttore dei lavori (Exenet srl) e del Coordinatore per la Sicurezza (RTI fra Cilento Ingegneria srl e Steel ProJect Engineering), l’organo di collaudo (ing. Matteo Pierami, ing. Paolo Barsotti) oltre ai dirigenti e ai tecnici di Fincantieri Infrastructure.
Lo stato attuale dei lavori vede la realizzazione delle varie opere di fondazione per i pali secanti sull’argine che sarà adeguato per realizzare la rotatoria posta in corrispondenza con la SS12 del Brennero. I pali secanti, di fatto, andranno a costituire una sorta di muro di contenimento che permetterà di realizzare la strada di accesso al ponte, senza danneggiare l’argine sinistro del fiume. Inoltre, sono in corso di realizzazione le fondazioni delle pile che sosterranno il ponte e il viadotto oltre alla costruzione dei rilevati stradali.
Non solo: sono stati realizzati i pozzi spia che hanno la funzione di monitorare la qualità delle acque sotterranee.
In tal proposito, la Provincia ha accolto la richiesta di Geal di controllare la qualità dell’acqua che rifornisce l’acquedotto lucchese. Per questo è stato effettuato un prelievo delle acque prima dell’inizio della realizzazione dei pali e il monitoraggio proseguirà per tutto il periodo dei lavori di fondazione.
«Si tratta di una garanzia in più - spiegano i tecnici - poiché il progetto prevede che i pali siano installati all’interno di una camicia di cemento, cosa questa che esclude a priori qualsiasi rischio di inquinamento da parte dei pali stessi. Abbiamo, comunque, ritenuto importante dare seguito a tale richiesta per dare ancora maggiore sicurezza per quel che concerne l’intervento in corso di realizzazione».
«I lavori - commenta il presidente della Provincia, Luca Menesini - stanno procedendo speditamente e questo non può che farci piacere, anche perché ci garantisce che la viabilità lucchese avrà a disposizione questa importante infrastruttura nei tempi previsti, così come conferma che l’aver affidato la realizzazione dell’opera a un’azienda competente ed esperta sia stata la scelta migliore. Una cosa che mi preme sottolineare è che non solo stiamo procedendo speditamente, ma anche con tutte le garanzie di sicurezza possibili: il cantiere e le opere, infatti, sono costantemente monitorate dall’archeolga Elisabetta Abela, per quanto concerne eventuali ritrovamenti di natura archeologica e dalla biologa Arianna Chines per tutto quello che riguarda l’aspetto ambientale e naturalistico. Un lavoro sinergico, quindi, che vuole far sì che ogni aspetto di quest’opera sia tutelato e ne sia assicurata la sicurezza».
A livello più generale, in questa fase l’impresa sta procedendo con la progettazione costruttiva del ponte, che vedrà l’impiego di oltre 2 milioni di chili di acciaio.
I prossimi step prevedono, entro la fine dell’anno, l’avvio delle trasformazioni della prima partita di acciaio per la realizzazione del viadotto di accesso, che sarà lavorato nell’officina di Fincantieri a Valeggio sul Mincio, per renderlo conforme alle esigenze dell’infrastruttura che andrà a costituire: la consegna in cantiere di questa prima parte dell’opera è prevista per i primi mesi del 2024.
Entro la fine dell’anno, invece, saranno operative le modifiche alla viabilità sulla via Morianese e che riguardano sostanzialmente il collegamento con la nuova rotatoria sulla SP1 per Camaiore che disciplinerà l’interconnessione con la nuova tratta viaria. Grazie a queste modifiche sarà migliorato anche l’accesso alle proprietà private che si trovano nell’intorno della rotatoria stessa.
Il quadro economico complessivo dell’opera è di 27 milioni di euro. La Regione Toscana, infatti, per sopperire all'incremento dei prezzi registrato fra il 2021 e il primo semestre del 2022, ha stanziato dapprima 3,6 milioni di euro e, successivamente, ulteriori 3,7 milioni di euro a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione che si vanno ad aggiungere ai 550mila euro già resi disponibili da Firenze; ai 14 milioni e 450mila euro del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’ambito del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC 2014-2020); e ai 4,7 milioni della Provincia di Lucca.
Il nuovo ponte - progettato dallo studio Itec di Sarzana in collaborazione con gli arch. Lucchesi e Mencacci e il geol. Buchignani di Lucca - sarà realizzato a monte dell’attuale ponte di Monte S. Quirico e unirà la sp n.1 Francigena (via per Camaiore), poco prima del ponte sul Torrente Freddana, con la statale n. 12 del Brennero all’altezza della rotatoria esistente con via Dianda. A completamento dell’infrastruttura il Comune di Lucca ha programmato la costruzione di una nuova viabilità tra le due arterie extraurbane che dalla rotatoria sul Brennero si andrà a innestare sulla via Pesciatina all’altezza della rotonda nei pressi dell’Esselunga dell’Arancio costituendo il cosiddetto asse sub-urbano di Lucca.